Il Monte Athos, regno della spiritualità ortodossa, uno scrigno segreto dove vengono conservati i più prestigiosi tesori della religione, dove antichi manoscritti di inestimabile valore sono solo per pochi eletti, dove la natura selvaggia ed incontaminata li protegge e dove periodi difficili non sono riusciti a scalfire la potente corazza della fede.
Nonostante le continue diatribe che nei secoli si sono susseguite senza dimenticare anche quelle più recenti, Athos custodisce un pluralismo nel suo interno e questa è la vera ricchezza della Sacra Montagna, chiunque di qualsiasi religione può fare visita come pellegrino ed i monaci di qualsiasi monastero lo accoglieranno a braccia aperte magari discutendo sulle diverse concezioni religiose ma sempre con immensa umiltà e nel nome dell’amore. Tutti i monasteri sono autonomi nessuno dallo stato greco al Patriarca Ecumenico possono decidere per loro tranne per quanto riguarda la parte spirituale ma in limitate circostanze.
Ognuno dei venti monasteri presenti restaurati grazie ai fondi europei, ha una propria storia che racconta le sue radici e rende più chiara la loro identità. Di seguito vi diamo qualche traccia seguendo una rigorosa lista di gerarchia che anche ai giorni viene saldamente rispettata.
Monastero della Grande Lara in greco Μεγίστης Λαύρας
E’ il più grande ed il più antico di tutti i monasteri ortodossi presenti ad Athos ed è il primo nella gerarchia. Conta circa 370 monaci e si trova nella parte sud più estrema. E’ dedicato a Sant’ Atanasio l’Attonita suo fondatore che purtroppo mori’ in un tragico evento proprio mentre lo stava costruendo. Venne edificato nel 963 con il supporto dell’imperatore Bizantino Fornice II. La sua forma a cittadella fortificata misura 250 metri in lunghezza, 80 in larghezza per un’altezza di 160 metri sopra al livello del mare. Una struttura in principio su quattro colonne cambiata poi per assumere una forma a croce, quindici torri sulle mura ed all’interno ben trentasette cappelle. La chiesa principale chiamata Katholikon è una delle prime costruite dell’immenso monastero. Venne dedicata all’inizio all’Annunciazione della Vergine, ma nel XV secolo venne intitolata al suo Santo Atanasio che custodisce le sue spoglie e la sua tomba nella cappella chiamata dei Quaranta Martiri. Gli affreschi sono attribuiti a Teofania il cretese che decorò anche alcuni monasteri delle Meteore. Quattro preziose icone sono presenti nell’abbazia, regali dell’imperatore Andronico I Comneno. Alla Grande Lara rispondo la Skita Rumena di San Giovanni Battista, la Skita greca di Kavsokalyvia e Sant’Anna Maggiore e Minore.
Monastero di Vatopedi in greco Βατοπαιδί
E’ il secondo nella lista gerarchica e si trova nella parte nord della penisola. Venne costrutito nella metà del X secolo dai monaci Athansios, Nicolaos ed Antonios allievi di San Athanasios il fondatore di Athos. Un maestoso complesso con edifici a forma di triangolo, circondato da mure molte alte. All’interno un grande cortile dove si trova L’Annunziata della Madona la chiesa pricipale con i suoi mosaici a parete unici nel Monte Athos ed affreschi del pittore Manuele Panselinos di Salonicco, ed ancora la mensa a forma di croce, una bibiloteca con 2000 manoscritti, 35000 volumi ed ossa di santi come l’orecchio di San Giovanni il Crisostimos. Numerose cappelle sono presenti nel Monastero tra cui quella della Sacra Cinta della Madonna dove viene conservata il cimelo dalla bellissima leggenda che narra la richiesta della Vergine della cintura fatta da lei con peli di cammello prima della sua Assunzione in cielo. L’imperatrice di Bisanzio moglie di Leonte IV il saggio, per ringraziare la Vergine della guardigione di una sua malattia, ricamò con filo d’oro una cinta dedicata alla Madonna che ai giorni nostri è gelosamente custodita in una teca d’argento nel convento. Vatopedi vanta inoltre otto icone miracolose dedicate tutte alla Vergine. Al monastero rispondo le Skita di Sant’Andrea, Karyes e San Dimitri.
Monastero di Iviron in greco Ιβήρων
E’ al terzo posto di importanza ad Athos e si trova nella parte nord est della penisola sopra ad una piccola baia. A statuto idiorritmico cioè con la concessione di avere proprietà private per permettere al presidente di poter provvedere al sostentamento del gruppo, è dedicato alla Dormizione di Maria la cui festa viene celebrata al 15 di Agosto. Venne fondato nel 979 da Tornike Eristavi di origine georgiana che prima di diventare monaco era stato un grande generale. Il re georgiano David III chiese il suo aiuto per affrontare Barda II e Tornike dopo un primo momento di titubanza decise di accettare il compito tornando vincitore. Ritornò quindi alla Sacra Montagna con una lauta ricompensa ed il sostegno dell’imperatore iniziando così a far nascere il monastero di Iviron. Venne distrutto tantissime volte, prima dai pirati, poi dai franchi fino al 1865 quando venne quasi totalmente incenerito salvando solo la chiesa centrale e la biblioteca che vennero pero’ subito restaurate. E’ un complesso imponente con l’ingresso a sud, ad est il cortile a forma di quadrilatero dove si erge la chiesa centrale con di fronte il campanile e da una parte la mensa. Nel lato opposto la biblioteca. Nel chiostro ci sono le celle, l’aula dove si ricevono i pellegrini e la cappella della Madonna di Portaitissia dove è custodita la miracolosa icona. Fuori dal convento vicino al mare si trova il Sedile e l’Acqua della Madonna punto esatto dove venne trovata l’immagine. Iviron fino al XVI secolo era un importante centro monastico georgiano che mano a mano venne occupato da monaci greci.
Monastero di Hilandar in greco Χιλανδαρίου
Al quarto posto troviamo il Monastero di Hilandar o Chilandari di origine ortodossa serba da nove secoli che si trova nella parte nord della Penisola di Athos. Venne fondato nel 1198 dal principe Stefano Nemanja e dal figlio su concessione dell’imperatore Alessio III che oltre ad essersi convertiti a monaci, ne cominciarono la costruzione. Tuttavia il sito era già esistente e la reale fondazione viene attribuita al monaco Giorgio Chilandar da cui prende in nome. Un grande edificio con la chiesa principale che il 21 novembre festeggia l’ingresso della Vergine Maria al Tempio, varie cappelle, la mensa, le celle per i monaci, una biblioteca considerata una delle più grandi ricca di manoscritti slavi e greci. Nella torre di San Giorgio e nel Katholikon meravigliosi affreschi. La miracolosa icona della Madonna di Tricherussa è conservata nel Monastero ed ha una interessante storia alle spalle. Il tutto comincia con la guarigione della mano di San Giovanni il Damaschino che diventa monaco di Santo Savvas consacrato in Palestina portandosi con se l’icona. Nel 1217 il figlio del principe Stefano Nemanja passando prese l’immagine e la porto’ al monte Athos nel convento di Hilandar dove rimase fino al 1347. In seguito venne portata al convento Stundenizza in Serbia ma quando cominciò a velarsi la minaccia del dominio turco, i serbi misero l’icona sul dorso di un mulo lasciandolo andare libero con l’idea che si sarebbe fermato solo dove la Madonna lo desiderasse. In realtà il mulo attraversò la Serbia e la Grecia fino ad arrivare da solo al Monte Athos nel monastero di Hilandar scongiurando la sua perdita per sempre.
Monastero di Dionysiou in greco Μονή Διονυσίου
Quinto in ordine di importanza, si trova nella parte sud ovest di Athos ed è dedicato a San Giovanni Battista che si festeggia il 24 giugno. Fondato nel 1375 dal monaco Dioniso di Korisos con l’aiuto del re Alessio III Comneno e dalla moglie Teodora. Sulla sommità di uno sperone roccioso a strapiombo sul mare è sviluppato sopra mura alte 80 metri, un vero e proprio capolavoro di costruzione. Sulla cima balconi e logge praticamente sospesi nel vuoto. Non è grande come gli altri ma ha una chiesa principale ed una mensa con affreschi di Zorzi il Cretese datati 1547. Una ricca biblioteca di 588 manoscritti completa la sua ricchezza tra cui la pergamena dell’atto di fondazione e le miniature del re e la regina con in mano il sigillo aureo. Venne sostenuto economicamente anche dai principi di Valacchia e Moldavia. La comunità conta 55 monaci cenobitici.
Monastero di Koutloumousiou in greco Κουτλουμουσίου
Proprio al centro di Athos nel capoluogo Karyes sopra ad una collina alberata è il sesto nell’ordine gerarchico. Dalla forma quadrangolare, al centro si trova la chiesa madre dedicata alla Transfigurazione di Cristo che si festeggia il 6 agosto. E’ stato fondato nel XI secolo da un componente di una famiglia turca i Kutlumusiù probabilmente di origini palestinese in quanto in dialetto il nome significa Cristo Salvatore. Nel 1369 viene ampliata la chiesa più piccola nel classico stile locale chiamato aghioritico e nel 1767 il patriarca Matteo di Alessandria ristruttura la mensa in quanto quella vecchia venne distrutta da un’incendio. Il Katholikon (la chiesa principale) è affrescata da dipinti della scuola cretese mentre la cappella ospita l’immagine della Madonna Grande Protrettrice. Una biblioteca conta 662 manoscritti dei quali 95 di pergamena e 35000 volumi. Dopo la seconda guerra mondiale rimane abbandonato e nel 1980 le intemperie provocano frane e crepe. Fortunatamente viene poi ricominciata la ristrutturazione ed attualmente ci vivono circa 30 monaci. Al monastero di Koutloumousiou appartiene la Skita di Kutlumusiana di San Panteleimon che si trova ad un mezz’ora di cammino.
Monastero di Pantokrator in greco Μονή Παντοκράτορος
Settimo tra i venti, si trova ad est proprio sul mare ed è dedicato alla Transfigurazione di Gesu’ che si festeggia il 6 agosto. Vivono circa una settantina di monaci che seguono lo stile cenobita. Fondato nel 1363 dai fratelli Alessandro e Giovanni che prima di diventare monaci erano comandanti militari,con il supporto dell’imperatore Giovanni V Paleologo. Il suo nome è in onore del mausoleo fatto costruire a Costantinopoli da Giovanni II. Di dimensioni ridotte presenta, la chiesa centrale con affreschi del XIX secolo ed una biblioteca con 3500 volumi e 350 manoscritti. Nel monastero è conservata l’icona della Madonna di Gerontissa dono dell’imperatore bizantino Alessio I, l’unica che rappresenta la Vergine a figura intera mentre stà pregando. Il significato religioso di questa rappresentazione è che chiunque abbia veramente bisogno lei accorrerà sempre in suo aiuto.
Monastero di Xiropotamou in greco Μονή Ξηροποτάμου
All’ottavo posto per importanza, si trova nella zona sud ovest a duecento metri sopra al porto di Dafni. E’ dedicato ai Quaranta martiri di Serbaste un gruppo di soldati romani martirizzati per la loro fede cristiana nel 320 in Armenia Minore e si festeggia il 9 marzo. Ad oggi conta una cinquantina di monaci che seguono la regola idiorritmica cioè la facoltà di avere possedimenti personali. Considerato uno dei più antichi è stato fondato dalla regina Pulcheria nel V secolo, anche se alcuni manoscritti lo attribuiscono ad un monaco di nome Paolo figlio dell’imperatore Michele I Rangabe o da Paolo Xiropotaminos autorizzato dall’imperatore Romano I Lecapeno nel X secolo. Detiene molte reliquie tra cui un frammento della Croce dove venne crocifisso Gesù ed una biblioteca con 405 manoscritti e 600 libri.
Monastero di Zografou in greco Μονή Ζωγράφου
Appartiene alla chiesa ortodossa bulgara e si trova nella parte nord della Penisola nascosto sopra ad una collina ricoperta da boschi. E’ al nono posto nella graduatoria di potere ed è dedicato a San Giorgio che si festeggia il 23 aprile. Venne fondato nel IX secolo da tre monaci bulgari, Mosè Aronne e Giovanni tutti provenienti da Ocrida. Nel XIII secolo 26 monaci furono trucidati per mano dell’imperatore Michele VIII per aver contrastato l’unione delle chiese d’Oriente e d’Occidente ai quali venne poi dedicato un monumento sepolcrale nel 1873. Il monastero di Zografou ha subito incursione da pirati catalani che quasi lo distrussero ma grazie alle donazioni delle provincie danubiane nel XV secolo venne ripristinato. Il monastero presenta una chiesa centrale del XIX secolo, con una phiale (un antico vaso greco che veniva usato nel rituale per lo spargimento di sostanze in offerta alle divinità) e l’icona sacra di San Giorgio dove la leggenda narra che i tre fondatori per stabilire a chi dedicare l’abbazia misero una tavola di legno in chiesa e dopo lunghe preghiere si dipinse da sola con l’effige del Santo diventanto cosi’ uno dei tesori piu’ preziosi per l’evento miracoloso. Ospita inoltre due icone quella di Nostra Signora dell’Inno Arkathistos e quella di Nostra Signora di Epakouousa, oltre alla biblioteca con 10000 libri, 388 manoscritti slavi e 126 greci. Ad oggi sono una ventina i monaci che ci vivono.
Monastero di Dochiariou in greco Δοχειαρίου
Il decimo della lista si trova ad ovest di Athos proprio sul mare ed è il primo che si incontra se si arriva in barca da Ouranopolis. Considerato il piu’ bello di tutti per la sua scenografica architettura è dedicato agli Arcangeli Michele e Gabriele. Inizia con la mensa e termina nella parte piu’ in alto con una torre che domina sul paesaggio circostante fino alla chiesa principale eretta sui muri della chiesa antica. Venne fondato a metà del X secolo da Eftimio allievo di San Athanassios e conserva affreschi del XVI secolo e la sacra icona della Madonna Gorgoipicoos che si trovava all’estero nel muro ad ovest della mensa. La leggenda narra che il monaco Nilos passasse con una torcia davanti all’icona che un giorno gli sussurro’ di non mettere la luce cosi’ vicino perchè la affumicava ma il monaco non ci fece caso e continuo’ a passare con la torcia cosicchè la Vergine per punirlo lo fece diventare cieco. Pentito comincio’ a pregare per essere perdonato e la Madonna ascolto’ le sue suppliche facendolo guarire. In seguito, il corridoio fu’ chiuso e l’cona sistemata in una cappella. Nel duomo di Atene esiste una cripta dedicata alla Madonna ed a San Eftimio.
Monastero di Karakalou in greco Καρακάλλου
Undicesimo nella gerarchia, il monastero di Karakalou si trova nella parte sud est della penisola del Monte Athos immerso ad una lussureggiante vegetazione di pini. Dedicato ai Santi Apostoli Pietro e Paolo che vengono festeggiati il 29 Giugno, ospita circa trenta monaci a regola cenobitica. Venne fondato alla fine del XI secolo dal monaco Nicola Karakalas da cui prende il nome. A causa dei continui attacchi da parte dei pirati prima e dei Crociati dopo, subisce un pesante decandenza ma dal XVI al XVII secolo grazie alla partecipazione degli imperatori bizantini e dai principi georgiani e moldavi, riprende il suo splendore. Con la sua bellissima torre dove la visuale domina sui dintorni, presenta una chiesa centrale edificata tra il 1548 ed il 1563, cinque cappelle che preseravano reliquie di santi ed una fornita biblioteca con 2500 libri e 279 manoscritti.
Monastero di Filotheou in greco Φιλοθέου
Il Monastero di Filotheou occupa il dodicesimo posto nella lista di importanza e si trova nella zona sud est dei Athos a circa 370 metri sopra al livello del mare sopra ad un pendio boscoso ed ha un suo porto privato. E’ dedicato all’ Annunciazione della Vergine Maria che si festeggia il 25 Marzo. E’ stato fondato nel X secolo da Filoteo insieme ad Arsenio e Dioniso e dal XIV al XVI secolo era abitato solo da monaci bulgari. Nel 1871 un terribile incendio distrusse una parte del monastero risparmiando fortunatamento il Katholikon la chiesa centrale. E’ diventato a statuto cenobitico dal 1973 e conta circa 80 monaci prevalentemente greci. Cinque sono le Skite legate al monastero di Filotheo. Nella chiesa costruita nel 1746 sulle rovine di un’antico luogo di culto è preservata l’icona della Madonna con il bambino detta la Vergine di Glukofilusa che in greco significa dolce bacio dipinta da Luca Evangelista, che rappresenta Maria mentre teneramente bacia il bambino Gesu’. Una ricca biblioteca con 250 manoscritti e 2500 libri di cui 500 in lingua rumena e russa.
Monastero di Simonpetra in greco Σίμωνος Πέτρας
Considerato uno dei piu’ maestosi e difficile edificio costruito al mondo, si trova nella parte sud ovest della penisola atonita sopra ad una ripida scogliera a 230 metri sopra il livello del mare. Una vera opera di ingegneria edile che solo a vederla da lontano fà venire la pelle d’oca per la sua magnificenza. Occupa il posto numero tredici della lista gerarchica ed è dedicato alla Nascita di Cristo che si festeggia il 25 Dicembre. Viene chiamato la “Nuova Betlemme” per la sua bellissima storia. Fondato nel 1357 da San Simone, un’asceta che inizialmente viveva in solitudine e povertà in una grotta vicino al Monastero che ancora oggi esiste, la notte di Natale vide una luce che si posava sopra alla roccia dove sorge ora l’abbazia e capendo che si trattava di una volontà divina, decise di erigere proprio in quel luogo un monumento dedicato a Gesu’. Con l’aiuto economico del signore di Macedonia Giovanni Ugles e dal fratello del Re di Serbia, completaro questa meraviglia di sette piani che si erge verso il cielo con logge e ballatoi sospesi nel nulla. Nel corso degli anni ha subito violenti incendi ma ogni volta è stato ricostruito nell’identico modo. Conserva reliquie molto importanti come la mano sinistra di Maria Maddalena che si festeggia il 22 luglio. Ospita circa sessanta monaci.
Monastero Aghiou Pavlou in greco Μονή Αγίου Παύλου
Il Monastero di San Paolo, è al quattordicesimo posto nella repubblica monastica e si trova nella parte sud ovest. E’ dedicato alla Presentazione di Cristo al Tempio e si festeggia al 2 Febbraio. Fondato nel IX dall’eremita Paolo che lascio’ il Monastero di Xiropotamou per intraprendere la vita in solitaria, venne riconosciuto indipendente solo nel 1380 quando il monaco serbo Roman lo ingrandi’ cominciando anche a coltivare le vigne per poter rendere autonoma la comunità che nel frattempo si era allargata. Nel 1447 viene edificata la chiesa centrale grazie all’aiuto del tiranno Sergio Giorgio Brancovic e nel 1839 la chiesa venne rifatta dagli Zar Alessandro I e Nicola I. Conta dodici cappelle tra cui la piu’ nota quella dedicata a San Giorgio con stupendi affreschi dell’epoca cretese del XVI secolo. Il Monastero ha un’immenso tesoro i doni che i Re Magi portarono al bambino Gesu’ che custodisce nella tesoreria e solo una parte di essi viene esposta sporadicamente. Sono presenti inoltre cimeli di arte sacra icone, paramenti sacri e la reliquia della calotta cranica di Santa Febronia la martire turca che si festeggia il 25 giugno che si trova dentro ad un prezioso reliquiario in filigrana con gemme. Ospita una trentina di monaci ed ha il controllo delle Skite di Nea Skiti e la Skita Rumena di San Dementrio.
Monastero di Stavronikia in greco Σταυρονικήτα
Il piu’ piccolo ed il più “povero” tra tutti i Monasteri ed occupa la quindicesima posizione per importanza. Si trova al centro del Monte Athos sul versante est a 50 metri sopra al livello del mare ed è stato l’ultimo ad essere costrutito. E’ dedicato a San Nicola che si festeggia il 6 Dicembre ed all’Annunciazione della Vergine A stato cenobitico, è stato fondato nel IX secolo. Esistono due versioni per quanto riguarda la paternità, la prima è che sia stato uno skita del Monastero di Philotheou, la seconda invece dal vescovo Nikiforos Stavronikita. Nel 1533 l’abbate Gregorio Geromeriatis lo recupero’ con tutto il territorio e nel 1541 Geremia I patriarca di Costantinopoli lo rese indipendente. Ha la forma di una fortezza e nella chiesa centrale costruita nel 1536 è custodita l’icona dedicata a San Nicola e gli affreschi dell’artista cretese Theophanis. Per quanto riguarda l’icona del Santo la leggenda narra che venne trovata in una rete da alcuni pescatori e che sulla fronte ci fosse una grande cozza. Quando la tirarono via l’icona cominciò a sanguinare ed i pescatori terrorrizzati la consegnarono al patriarca Geremia. Possiede una bibloteca con molti libri importanti oltre che a vasi liturgici, croci e preziose reliquie.
Monastero di Xenophontos in greco Μονή Ξενοφώντος
Si trova nella parte nord ovest sul mare tra i Monasteri di Dochiariu e San Panteleimon. E’ il sedicesimo ed è dedicato a San Giorgio che si festeggia il 23 Aprile. Fu’ fondato nel 1010 dal monaco Senofonte con l’aiuto dell’imperatore Basilio ed in seguito l’ammiraglio Niceforo III Botaniate convertitosi al monachismo e diventato il priore, lo ingrandì ulteriormente. Possiede due chiese principali dedicate a San Giorgio ed a San Demetrio ed ha 14 cappelle. Dopo la caduta di Costantinopoli, venne quasi abbandonato ma in seguito venne occupato da monaci di origine serba e bulgara. Nel 1817 un tragico incendio lo distrusse in gran parte ma nel XIX secolo venne ricostruito. Nella chiesa più piccola che è anche quella più antica ci sono affreschi del XVI secolo dell’artista Antonios. Possiede inoltre due icone del XII secolo dedicate a San Giorgio ed a San Demetrio. La biblioteca raccoglie 4000 libri e 300 manoscritti di inestimabile valore. Infine ma non per importanza l’icona della Madonna di Odighitria che inizialmente si trovava nel Monastero di Vatopedi, Nel 1730 per incanto spari’ dal suo posto nonostante la chiesa fosse chiusa a chiave e ritrovata poi nella chiesa di Xenophontos. Prontamente i monaci la restituirono e furono prese misure di sicurezza ancora più restrittive ma quando venne riaperta la chiesa di Vatopedi l’icona ancora una volta era sparita e per la seconda volta venne ritrovata a Xenophotos. A quel punto i monaci dei due conventi capirono che era una volontà della Madonna e la lasciarono al suo posto senza più toccarla.
Monastero di Osiou Grigoruou in greco Μονή Γρηγορίου
Al diciassettesimo posto il monastero di Osiou Grigorou, si trova nella parte sud ovest della Sacra Montagna ed è dedicato a San Nicola che si festeggia il 6 Dicembre. Dal 1840 sotto la regola cenobita ha circa una settantina di monaci. Fondato nel 1345 dall’eremita Gregorio Sinaita, solo dopo pochi anni dovette abbandonare il Monastero per la minaccia turca e con tutta la comunità si rifugiò in Serbia. NeL XVI secolo il comandante militare Stefan Cel Mar della Moldavia lo restauro’ ma nel 1761 un forte incendio lo distrusse. Pochi anno dopo pero’ per fortuna con l’aiuto di benestanti venne ricostruito nella sua completezza. La chiesa principale del 1779 ha affreschi di Gabriele e Gregorio di Castoria e conserva l’icona della Vergine che allatta della “Galaktotrofusa”. Come tutti i monasteri anche Osiou Grigorou ha una biblioteca con 163 manoscritti.
Monastero di Esfigemenou in greco Εσφιγμένου
Diciottesimo posto per il Monastero di Esfigemenou che si trova nella parte nord est della penisola atonita, il piu’ a settentrionale di tutti. E’ dedicato all’Ascensione di Gesù e si festeggia il 13 maggio. Costruito nel V secolo dall’imperatrice Elia Pulcheria purtroppo venne distrutto in seguito ad una frana. Nel XI viene ricostruito e restò attivo fino alla conquista degli ottomani. Visse San Gregorio Palamas un importante teologo ortodosso ed anche uno dei più grandi monaci dei tempi moderni Padre Piasisos. I monaci sono tutt’ora in conflitto con il Patriarca di Costantinopoli in quanto si oppongono al riavvicinamente della Chiesa Ortodossa a quella Cattolica, diversi tentativi anche con la forza della polizia sono stati fatti per allontarnare i “ribelli” ma tutto è risultato invano. Per questo motivo, non gode di nessun tipo di appoggio e finanziamento come gli altri monasteri. Possiede una bellissima icona del Salvatore completamente in mosaico del XII secolo ed un calendario dei Santi decorato con preziose miniature.
Monastero di San Panteleimone in greco Μονή Αγίου Παντελεήμονος
Penultimo posto nella scala gerarchica per questo bellissimo Monastero che si trova sulla costa ovest di Athos tra il Monastero di Xenophontos ed il porto di Dafne. Chiamato anche Monastero Russo è dedicato all’omonimo Santo e si festeggia il 27 Luglio. Nacque nel XI secolo da monaci russi che inizialmente vivevano nella skita di Xylàrgu. Nel 1237 a causa dell’invasione dei tartari, l’arrivo dei monaci dalla Russia si interruppe e vennero sostituiti con monaci serbi che restarono fino al periodo ottomano. Nel 1812 venne costruita la chiesa principale e ricominciarono ad arrivare dalla Russia i religiosi. Nel 1888 prese vita la magnifica chiesa in stile russo dedicata alla Protezione della Vergine insieme alla torre campanaria che ancora ad oggi detiene la campana più grande dei Balcani pesante 13 tonnellate alta 8 metri e larga 3. Nel 1892 si costruisce il grande refettorio e nel 1899 la chiesa della Skite di Sant’ Andrea. E’ un’imponente costruzione il Monastero di San Panteleiomone e dà quasi l’impressione di essere una piccola cittadella. All’interno della sua biblioteca si trovano 1320 manoscritti in lingua greca, 99 manoscritti su pergamena in lingua slava di cui i più antichi del Nuovo Testamento.
Monastero di Konstamonitou in greco Κωνσταμονίτου
Ultimo al ventesimo posto il Monastero di Konstamonitou nella parte sud est della Penisola del Monte Athos. E’ dedicato a Santo Stefano Protomartire e si festeggia il 26 Dicembre. La sua fondazione ha due diverse origini, la prima è che sia stato Costantino I, la seconda invece da parte dell’eremita di nome Kastomonites. Nel XIV secolo, viene abbandonato per causa dei continui attacchi dei pirati ma nel XV secolo con il supporto dei principi serbi, ritorna al suo splendore. Nel 1717 un devastante incendio distrugge completamente l’ala est, ma nel 1818 l’abate Chrysanthos ricomincia la ricostruzione grazie alla generosità della moglie di Ali Pascià di Tepeleni. Tuttavvia a metà del secolo i monaci molto poveri vengono messi sotto la tutela della Comunità Atonita. Nel 1867 viene edificata la nuova chiesa centrale. La sua posizione non ha mai giovato al Convento in quanto molto difficile da raggiungere perché immerso in una fitta foresta. Dispone di cinque cappelle con le icone di Santo Stefano dell’VIII secolo, due icone della Vergine quella di Hodeghetria e quella di Antiphonetria oltre che ad un frammento della croce dove venne crocefisso Gesù’. La biblioteca ospita 5000 libri e 110 manoscritti.
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