Nelle acque cristalline vicino all’Isola di Elafonissos si cela un segreto.
Stiamo parlando della città di Pavlopetri (in greco: Παυλοπέτρι) , una delle città sommerse più antiche del pianeta. Un sito archeologico unico nel suo genere dove le profondità del mare ospitano un interna cittadella di 2,2 ettari pari ad otto campi da calcio. Patrimonio culturale subacqueo dell’UNESCO che lo preserva dalla distruzione o la perdita di informazioni storiche culturale molto importanti e significative per il genere umano.
Ad una profondità di 4 metri, si ritiene che Pavlopetri sia la città sommersa più antica del Mediterraneo. Un agglomerato urbano risalente al 3000 a.C con strade, cortili, case a due piani con giardini, templi, un cimitero ed un avanzato sistema di gestione delle acque. Al centro della città si trova una piazza con un’area di m. 40×20 probabilmente luogo di discussione cittadino con intorno palazzi maestosi che all’interno presentavano fino a dodici camere.
La qualità progettuale di questa città ha stupito molto gli esperti moderni di urbanistica che la ritengono all’unanimità superiore rispetto a quelle dei giorni nostri, ipotizzando che fosse stata abitata da una civiltà avanzata come quella della più’ famosa Atlantide con la quale ha numerose similitudini (chi può’ dirlo magari Atlantide è proprio Pavlopertri).
Pavlopetri non era una semplice città di agricoltori, ma una città portuale che ospitava una società sofisticata con abitazioni a due piani ed una rete stradale ben pianificata. Come tutte le moderne città costiere, la sua ricchezza era costituita dal commercio, con operatori in contatto con le ultime innovazioni ed all’avanguardia sulle mode e le tendenze dell’epoca. Sul fondale, gli archeologi hanno trovato in ordine sparso centinaia di grandi serbatoi di stoccaggio che probabilmente venivano caricati sulle navi per trasportare olio, vino, coloranti, profumi e piccoli oggetti come statuette e ceramiche da tavola. Il grande numero di ritrovamenti suggerisce che la città fosse inoltre in possesso di un complesso sistema centralizzato di archiviazione dato che tutte le operazioni di carico e scarico delle importazione e delle esportazioni, richiedevano un livello avanzo di gestione amministrativa e contabile. La segreta speranza degli archeologi è quindi di trovare qualche tavoletta sopravvissuta all’erosione delle acque e dal tempo per poter scoprire la prima forma di scrittura in Europa.
La città di Pavlopetri fu’ scoperta nel 1967 da Nicholas Flemming e mappata nel 1968 da un gruppo di archeologi di Cambridge. Nel 2009 furono svolti studi approfonditi e rivelarono che l’intera area era già abitata nel 2800 a.C e che venne inghiottita dal mare durante il 1000 a.C a causa di un devastante terremoto. Nonostante la potenza del sisma, la disposizione della città è ancora chiaramente visibile e sono stati contati almeno quindici edifici ben conservati con le loro pareti realizzate in eolianite, una roccia composta dalla litificazione dei sedimenti prodotti dall’azione erosiva del vento, ma anche di roccia arenaria e blocchi di calcare, il tutto assemblate senza traccia di malta.
Un’intera città dell’età del bronzo, un legame tra il nostro passato e l’epoca contemporanea con numerosi misteri che aspettano solo di essere svelati.
Un dettagliato documentario della BBC facilmente reperibile su you tube ed il programma Voyajer su RAIPLAY ne raccontano la storia se volete avere delle anticipazioni.
E’ sicuramente consigliata un’escursione in giornata alla città di Pavlopetri. Per arrivare alla città sommersa, basta traghettare da Elafonissos a Pounta, il biglietto del traghetto costa 1 € a persona, da li’ si raggiunge la spiaggia a piedi. Portarvi tutto il necessario, acqua e pranzo al sacco oppure potrete scegliere una delle taverne della zona e potrete iniziare armati di pinne, maschera e boccaglio ad esplorare questo pazzesco sito nuotando sopra i resti di un’antica civiltà oppure passeggiando tra il cimitero archeologico , riconoscendo le strade, le scale e le mura del porto, viaggiando con l’immaginazione in un grande fulcro di commercio portuale abitato da una società complessa composta di artigiani, commercianti, marinai, agricoltori, artisti, sarte, politici e funzionari, uomini e donne di un tempo lontano, ricostruendo ciò che potrebbe essere stata l’antica città di Pavlopetri.
Un infinito grazie a Francesca del Vecchio Frantoio che organizza queste fantastiche gite fuori porta alla scoperta di mondi sommersi che porterete per sempre nel bagaglio dei più bei ricordi nelle vostre vacanze in Grecia sull’isola di Elafonissos. Cercatela se sarete sull’isola, la sua conoscenza ed i suoi consigli saranno preziosissimi.
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