Il pittoresco villaggio di Marathi lo troviamo nell'entroterra dell'isola di Paros a circa cinque chilometri dalla capitale Parikia.
Il classico borgo cicaldico con case bianche, cappelle tradizionali e stradine lastricate dove il tempo passa al suo naturale ritmo. Ai giorni nostri il villaggio di Marathi conta pochi abitanti e non ha particolari attrattive se non il fatto di essere la zona dove si trovavano le migliori cave di marmo.
Il pregiato materiale era molto presente sul territorio e la sua estrazione è proseguita per ben cinquecento anni nei tempi antichi dando vita a capolavori ancora oggi visibili in tutta la Grecia.
Secondo gli archeologi, le cave di Paros nel periodo più florido dell'impero romano avevano circa 150.000 schiavi che lavoravano come minatori per portare alla luce il marmo. Il suo sfruttamento comincia nel periodo proto cicladico e si interrompe nel VII secolo per poi ricominciare nel XIX secolo per opera di due rinomate compagnie minerarie.
E' stato usato per dare vita a tante eccellenti opere come la Venere di Milo, Hermes di Prassitele, la Vittoria di Samotria, tanti templi come quello di Apollo che si trova sull'isola di Delos, l'Acropoli di Atene, il Tempio di Poseidone a Sounion, il Mausoleo di Alicarnasso e palazzetti veneziani, sono solo alcuni esempi delle meraviglie plasmate dal prezioso marmo di Paros. Secondo testimonianze da parte dello stato Francese anche la tomba di Napoleone Bonaparte è stata scolpita con il marmo di Marathi (chiamato anche marmo di Parian).
La particolarità del materiale proveniente da Paros è la sua trasparenza che risulta alta fino a 7 cm, quasi quattro volte e mezzo rispetto ad altri marmi come il Pentili che è solo di 1,5 cm. Tale peculiarità fa si' che rimanga più' luminoso in quanto riesce a penetrare più' luce dandogli quell'aspetto etero che sembra quasi animato.
Da una strada interna da Lekfes a Marpissa, costeggiando il fianco della montagna, si arriva alle cave di Marathi. Il percorso che porta alle cave è completamente lastricato di marmo e si possono vedere degli edifici abbandonati un tempo della società mineraria francese che operava sull'isola. Proseguendo a circa centocinquanta metri sulla sinistra le cave. Una di esse risale al III secolo a.C ed è impreziosita da rilievi rappresentati divinità greche proprio all'entrata.
E' il sogno di ogni scultore poter realizzare un'opera con il marmo di Paros ma molto difficile visto l'elevato costo che ha raggiunto per le sue caratteristiche uniche.
Il marmo Pariano viene chiamato anche Lychnites che significa lampada in quanto per poterlo trovare bisognava arrivare in profondità con il solo aiuto delle lampade ad olio per fare luce. La galleria è lunga circa cento novanta metri e scende in profondità. Due sono gli ingressi uno attraverso la grotta di Pan ed una per la grotta delle ninfee.
Con l'auto o lo scooter basta seguire le indicazioni stradale per Marathi e Marpissa, in autobus invece dalla stazione al porto di Parikia ci sono corse giornaliere. Controllare sempre la tabella degli orari ed avvisate l'autista dove volete scendere perché a volta capita che le fermate non vengano proprio rispettate.
Per una parentesi insolita durante le vostre vacanza in Grecia, valida alternativa da abbinare magari al caratteristico villaggio di Marpissa e da segnarsi tra le cose da fare a Naxos.
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