Andros chiamata anche “la piccola Inghilterra” delle Cicladi in quanto all’inizio del XX secolo quando l’isola era nel suo più fervido periodo economico quasi tutti gli armatori greci risiedevano qui, non è un’isola come le sue sorelle dell’arcipelago, è ricca di vegetazione, corsi d’acqua e dall’aspetto architettonico differente.
L’isola di Andros non è solo mare, spiagge e storia, è anche molto interessante per la moltitudine di villaggi sparsi sul territorio che hanno un fascino tutto loro.
Cominciamo con il villaggio di Remata che si trova appena dopo il villaggio di Katakilos nella parte nord ovest dell’isola di Andros a circa sei chilometri dal villaggio di Batsi. Fatto di poche case ed alcune piccole chiese è il classico borgo dell’entroterra delle Isole Cicaldi. Una caffetteria ed una piazza dove i pochi abitanti che vivono principalmente di agricoltura, si ritrovano per raccontarsi vecchie storie e nuovi pettegolezzi. Il villaggio di Remata pero’ è molto conosciuto e famoso per le sue fantastiche cascate, i freschi ruscelli che attraversano la zona e la rigogliosa vegetazione. Un antico frantoio restaurato è una delle cose da visitare se siete di passaggio.
Spostiamoci adesso a Paleopolis (in greco significa città vecchia) che lo troviamo sulla costa ad ovest vicino al villaggio di Batsi proprio sul pendio del monte Petalo. Ha un’enorme importanza storica da oltre mille anni visto che è stata la prima capitale dell’isola di Andros. Dai ritrovamenti archeologici, si colloca la sua nascita nel V secolo a.C e le statue di Pegaso, Bellerofonte ed alcuni Kouros le classiche sculture greche che si trovano anche sull’isola di Naxos, risalgono al VI secolo a.C. Alcuni reperti in ceramica invece portano all’epoca micenea ed alcune rovine di abitazioni che dalla forma fanno presupporre appartenessero al periodo geometrico. La zona della città ha ancora le fortificazioni antiche e la piazza principale (l’agorà) si trova ad est vicino al porto antico ormai sommerso dal mare, in quanto ad oggi il villaggio di Paleopolis è posizionato più alto rispetto al primo insediamento che è stato praticamente inghiottito dall’Egeo. Un piccolo borgo con una taverna, qualche caffetteria ed un piccolo ma interessante museo con i reperti degli scavi effettuati (aperto solo il mercoledì’). Raggiungere il vecchio villaggio è un’esperienza veramente entusiasmante. Per i più audaci, 1039 gradini prima in discesa e poi in salita (ed è qui’ che vi vogliamo), vi porta fino al mare come un vero e proprio sentiero attraverso il tempo, passando dalla bellissima sorgente con le sue panchine ancora di pietra originaria e tra le antiche chiese ancora presenti per finire poi nella spiaggetta di ciottolini dove rinfrescarsi per la fatica.
Ed eccoci al villaggio di Apika a circa dodici chilometri ad ovest dalla Chora dove si trova la famosa sorgente minerale Sariza. Dietro a questa sorgente la leggenda narra che Pasha San Riza un’abitante dell’isola di Eubea, un giorno perse il suo fez in un ruscello e che venne ritrovato nel villaggio di Apikia nella sorgente della zona dando cosi’ il nome di Sariza. Il villaggio è piccolino, non offre molto a parte la sua acqua che è considerata curativa per combattere le malattie renali ed altro in quanto ricca di vari minerali ottimi per la salute. La fontana in marmo dove sgorga l’acqua è stata costruita nel 1787 ed inizialmente avete diversi usi che andavano dal semplice approvvigionamento idrico dei locali, all’irrigazione dei campi al lavaggio dei panni delle famiglie del paese. L’erogazione è sempre stabile tanto che venne costruita una fabbrica per imbottigliare ed esportare la miracolosa acqua. Si pensi che per qualche ancora oscuro motivo la fonte di Sariza sia collegata con l’isola di Evia.
Proseguiamo con il villaggio di Stenies che si trova a a nord ovest della capitale Chora ad una distanza di circa quattro chilometri. Proprio sulle pendici della collina, Stenies con i suoi duecento abitanti, si presenta con le sue case in pietra dai tetti di tegole rosse, stradine strette e tante scale dove è impossibile la guida. Viene chiamato il villaggio dei capitani perché la maggior parte dei residenti erano appunto capitani di barche che durante il periodo estivo passavano le vacanza proprio in questo delizioso e tranquillo borgo. Qui il turismo non sanno neanche cosa significhi, niente alberghi, niente negozi di souvenir, solo un bar dove ritrovarsi per due chiacchiere o per un caffè o per un bicchierino di ouzo e forse per questo il villaggio di Stenies è riuscito conservare quell’atmosfera del passato. Da vedere anche se ormai in completo abbandono la torre di Bisti-Mouvela la più antica dimora dell’isola. Costruita nel XIII secolo sopra alle rovina di un’altra torre di epoca bizantina, ha una forma quadrata con tre piani e nel suo interno aree di stoccaggio e tante camere comunicanti tra di loro da scale. L’ingresso era dalla cantina ed aveva piccole finestre dalle quali durante gli attacchi dei nemici veniva gettato olio bollente per respingerli. Ad ogni lato della casa, ci sono mura di contenimento a sostegno e sul tetto si trova una colombaia. Dal 2006 è in possesso del comune di Andros che pero’ purtroppo non se ne prende cura ed è un vero peccato perché cosi’ si perde un po’ la storia dell’isola. Un giretto anche alla chiesa di Agios Georgios con un bellissimo affresco del 1737 vale la pena. Nei dintorni del villaggio di Stenies due graziose spiaggette, la spiaggia di Gialia e la spiaggia di Piso Gialia dove rilassarsi e farsi una nuotata.
Passiamo al villaggio di Menites che si trova a circa cinque chilometri dalla Chora proprio sul monte Pelato a circa duecento metri sopra al livello del mare nella zona chiamata Mesaria una fertile valle ricca di corsi d’acqua e dalla vegetazione rigogliosa. Famoso per le sue sorgenti è un borgo molto pittoresco con i suoi vicoli lastricati e grandi alberi di platani nonché un ottimo punto di partenza per gli amanti del trekking, dove sentieri facilmente accessibili portano ad esempio all’imponente Monastero di Panachrantou fondato nel 961 in stile bizantino dove ad oggi vivono ancora pochi monaci. Nella chiesa si trova il teschio di Agios Panteleirnon al quale attribuiscono poteri curativi e per questo motivo molti fedeli si riuniscono il giorno della festa dedicata al Santo che si tiene il 27 Luglio. Dopo il rito religioso è di costume fare visita nelle case dei residenti (sono circa 150 abitanti) i quali offrono dolci e vino, il tutto accompagnato da balli tradizionali. Nel villaggio si trovano delle fontana abbellite con decorazioni a testa di leone da dove potrete bere dell’acqua freschissima e pura. Il borgo di Menites è molto devoto al Dio Dioniso e la leggenda racconta che un tempo dalle fontane uscisse vino e per questo vengono chiamate le “sorgenti di Dioniso”. Purtroppo o per fortuna questo è soggettivo adesso esce solo acqua. Il dolce tipico preparato con una ricetta che si tramanda nei secoli è l’amigdalota i tipici biscotti alle mandorle che vengono preparati soprattutto nei giorni di festa.
Ed eccoci arrivati al villaggio di Korthi nella parte sud dell’isola di Andros nella zona di Kochilos. In pieno sviluppo economico, si trova propria in una grande baia ed è collegato alla terra ferma da un ponte che lo rende una perfetta oasi di pace. Nei tempi antichi i signori dell’isola hanno costruito le proprie fortezze ed ad oggi si trovava anche la Scuola di Educazione Greca e la Scuola della Santa Trinita ancora in buono stato che raccoglie una preziosa collezione di icone e libri. Da sottolineare la bellissima Chiesa di Agios Nicolaos costruita nel 1560 dalla forma cruciforme con cupola e decorata con pitture murali con un pavimento in legno intagliato ed ancora, le chiese di Theoskepasti e di Agios Giannis che meritano di sicuro una visita. A nord del villaggio di Korthi troviamo il Castello di Faneromeni a circa seicento metri sopra il livello del mare che ha dato vita alla leggenda della vecchia che tradì il suo popolo permettendo ai turchi di conquistare l’isola e che per la vergogna si suicido’ buttandosi dallo scoglio in mezzo al mare che si trova propria sull’omonima spiaggia chiamata Tris Gria to Pidima (in greco il salto della vecchia) nella zona di Korthi.
Segue il villaggio di Aidonia sul pendio del Monte Rachi a circa 140 metri sopra al livello del mare a circa ventisei chilometri dalla Chora. Con una popolazione di 100 abitanti più o meno e di dimensioni ridotte, è comunque degno di una visita sopratutto per gli amanti del trekking visto che da chi si parte alla scoperta di un territorio ricco di vegetazione, freschi torrenti (ad Aidonia ce ne sono addirittura tre) e da un ambiente ricco di biodiversità con degli scorci veramente da lasciare senza fiato. Il borgo di Aidonia è pittoresco con le sue case castello chiamate pirgospita. Il 29 Agosto se sarete per le vostre vacanze in Grecia sull’isola, non perdetevi la Panagiria un’occasione fantastica per entrare ancora di più nell’atmosfera magica di Andros.
Finiamo con il villaggio di Ormos Korthiou che si trova anch’esso nella parte sud dell’isola di Andros a circa 23 chilometri dalla Chora nella zona monutosa di Kochilos . E’ un villaggio molto rinomato con tutte le comodità che vanno dagli alloggi come appartamenti, hotel od affittacamere, taverne tipiche, ristoranti più’ ricercati, bar e caffetterie. E’ ben collegato anche con autobus di linea con Gavrio, Batsi la Chora ed i villaggi di tutta l’area.
Come avrete capito di cosa da fare ad Andros ce ne sono tantissime, ed a meno che non abbiate un tempo illimitato di vacanza cosa che auguriamo a tutti, vi consigliamo di vederne qualcuno dei borghi che vi abbiamo illustrato. In realtà ce ne sarebbero molti altri da visitare ma vi lasciamo l’emozione di scoprirli da voi. Buona esplorazione.
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