E non poteva mancare nel nostro blog la spiaggia di Elafonissi ritenuta la più bella dell’isola di Creta, la regina indiscussa chiamata anche “I Caraibi del Mediterraneo”.
Si trova nella punta più a sud ovest della costa a circa 75 chilometri da Chania tanto per darvi un’idea ed a cinque chilometri dal monastero di Chrysoskalitisa che padroneggia da un’ alta roccia dove secondo la leggenda l’ultimo gradino sarebbe in oro massiccio e che solo i veri credenti in Dio riescono a vedere.
In passato Elafonissi era chiamata Mousagores. Gli antichi greci proprio qui costruirono un tempio dedicato al dio Apollo Mousagetis il signore dei Musses le divinità greche che con il dolce suono della loro musica calmavano le divinità marine e le agitate acque, mentre di fronte agli isolotti fu’ eretto il tempio di Ino la figlia di Kadmos il fondatore della città di Tebe. La penisola di Elafonissi fu’ per molto tempo occupata dai pirati infatti il suo nome in greco significa “isola del tesoro” di dice per i tesori sepolti qui dai predoni. Arrivando fino al 1824 e precisamente nel periodo pasquale, Elfonissi fu’ teatro di un sanguinoso massacro da parte dei turchi che guidati da Ibrahem Pasha il primo gran Visir ottomano massacrarono più di 850 persone che si erano rifugiate sull’isolotto di fronte alla spiaggia sperando che i turchi non trovassero il passaggio per arrivarci ma, sfortunatamente un asinello impaurito nella disperata ricerca del suo padrone gli rivelo’ la strada. In ricordo ai giorni nostri vicino al parcheggio della spiaggia si trova un momunento in commemorazione della tragica storia. Nel 1866 un’altro sventurato evento legato ad Elafonissi, la nave Arkadi usata dai ribelli per combattere i turchi fu distrutta ed affondata.
Elafonissi è una penisola dalla forma allungata di una bellezza quasi disarmante e rientra nel progetto di Natura 2000 percio’ vietatissimo portarsi via sabbia, fiori o sassi. A volte in base alla marea sembra dividersi in due parti e più che un tratto di mare sembra una piscina naturale.
Il litorale è da urlo, sabbia fine bianca che a tratti diventa rosa corallo per effetto delle conchiglie frantumate, il tutto bagnato da un mare turchese cristallino, limpido ed estremamente calmo. Il fondale è bassissimo tanto che, dove si divide la penisola la profondità è solo di un metro diventando cosi’ il parco giochi naturale per le famiglie con bambini.
Circondata da soffici dune di sabbia dove crescono narcisi, gigli marini e ginepri selvatici dalle forme bizzarre modellate dal vento, è l’habitat ideale per tantissime specie di piante se ne contano circa 110 diverse di cui alcune molte rare ed animali come la tartaruga caretta caretta che trova rifugio in questo piccolo angolo di paradiso.
Seguendo il sentiero sabbioso ci si ritrova nella parte retrostante della penisola dove si possono scoprire calette deliziose una più bella dell’altra dove potrete restare in assoluta pace. Ovviamente non sono attrezzate, qui’ regna sovrana la Natura perciò se decidere di passare la giornata qui ricordatevi di portarvi tutto il necessario anche perché le zone d’ombra sono veramente pochissime.
Il lato ovest della spiaggia proprio di fronte alla laguna è invece attrezzato con lettini, ombrelloni, docce e snack bar dove trovare qualcosa da bere e veloce da mangiare. Diciamo che questa parte è quella più caotica, soprattutto nei periodi estivi. Il nostro consiglio come sempre se vorrete godervi in assoluto relax un pochino questa meraviglia assoluta, meglio arrivarci la mattina presto, cosi’ almeno per un paio d’ore potrete sentire solo il rumore del mare.
Vicino alla spiaggia una vasta zona per poter parcheggiare il vostro mezzo ed alcune strutture ricettive. Se siete amanti del naturismo nella parte più estrema ad ovest della penisola, appartate spiaggette dove rilassarsi e godersi il paesaggio.
Per i più temerari che si avventurano fino all’isolotto, sulla sua estremità ad ovest un piccolo promontorio con un faro ed una cappella. La zona si chiama Agia Irini. Il faro è stato costruito nel 1939 prima dell’occupazione tedesca dopo il tragico incidente in cui affondo’ una nave austriaca e, lo si poteva scorgere fino a 30 miglia di distanza. Il precedente faro invece era datato 1907 ed era molto più piccolo e meno visibile. Da qui’ essendo leggermente più in alto si ha una vista pazzesca dell’intera zona.
Ovviamente meglio tramite un mezzo in affitto, cosi’ da non essere vincolati da orari. Ci sono due strade per arrivare ad Elafonissi. Teniamo come riferimento il villaggio di Kissamos tanto per avere una posizione di partenza. La prima quella più’ “lunga” che costeggia tutto il litorale ovest. Diciamo che ci si mette di più anche perché è piena di curve ma almeno si ha la possibilità di godere panorami da lasciare senza fiato. La seconda invece una strada interna che taglia praticamente la costa.
Ecco un’altra tappa da mettere sulla lista delle cose da fare a Creta alla quale non potrete rinunciare, vi perdereste uno scenario da favola che vale la pena vedere.
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