Anche la meravigliosa isola di Patmos, sta facendo di tutto per tornare ad antichi mestieri per conservare le origini e donare al mondo un pezzo di Grecia quasi dimenticato. Ne è la prova Patainos, una azienda vinicola che da qualche anno sta cercando di riportare alla vita una risorsa abbandonata per inseguire il progresso e la modernità.
Patmos è considerata l’isola più a nord del Dodecanneso e regala quasi 300 giorni di sole all’anno con un clima secco e ventilato. Con circa 3000 abitanti fissi, durante l’estate viene ormai presa d’assalto dai turisti che cercano nuove e poco conosciute mete. Nonostante la sua forte espansione nel campo del turismo, riesce ancora a mantenere una natura ed una cultura protetta forse perché raggiungerla non è proprio cosi comodo ed immediato ma pensiamo soprattutto perché frequentata da gente matura che cerca ancora sapori e sensazioni tradizionali e vere piuttosto che la movida.
Patmos una volta era un’isola dove il vino aveva un rilievo di valore, la viticoltura era fiorente e rappresentava un forte introito per gli isolani. Ad oggi pochi sono gli appezzamenti di terreno dedicati a questa arte che fino ad 80 anni fa pensate si produceva nettere esportato soprattutto in Egitto ed il torchio si trovava nelle case dei contadini.
Le varietà endemiche come il bianco Moscato d’Alessandria od il rosso Fokiano oggi sono delle rarità a Patmos in quanto i vigneti ancora attivi che producono uve originarie sono veramente pochissimi.
Patainos Terre dell’Apocalypse è un progetto che nasce per sviluppare e riabilitare la viticoltura dell’isola di leggendari vitigni con la cooperazione di piccoli viticoltori che vogliono preservare il patrimonio naturale nazionale. In collaborazione con l’associazione greca Peliti che dal 1995 si occupa della salvaguardia delle biodiversità agricole di tutta la Grecia e grazie al sostegno dal 2015 alla Fondazione Human Earth si è aperto uno spazio di lavoro e promozione per la conservazione dei semi autoctoni al fine di ridare vita al vino.
La Fondation Ensembe, inoltre ha contribuito a creare laboratori di giardinaggio nelle scuole con lo scopo di istruire le nuove generazioni sulle tecniche di vermino, compostaggio e metodi di biodinamica e permacultura sempre nel rispetto della natura e delle sue biodiversità.
Patoinos, ha ricostruito un vigneto in due ettari di cui due terzi dedicati ad uve bianche ed in particolare all’Assyrtiko, mentre un terzo ad uve rosse rigorosamente autoctone con il fine di produrre vini regionali usando gli antichi vitigni. La meccanizzazione è minima, tutto si cerca di farlo ancora come in passato, e tanto sforzo porta a produrre circa 7000 bottiglie l’anno. L’azienda vinicola si trova a nord dell’isola nella zona di Vagia mentre il vigneto è a sud nella località di Petra in una verde valle a bordo del golfo cosi da ricevere tutti i benefici del mare.
La casa vinicola nella sua tenuta, ospita la cantina per le degustazioni dove potrete gustare i vini del dominio dell’Apocalisse accompagnato da prodotti locali come formaggio pane o verdura, una sala per accogliere i visitatori, un antico torchio, la banca dei semi ed un frantoio che permette ai locali di ritornare alla coltivazione degli olivi e produrre del preziosissimo olio locale per un fabbisogno personale ed in piccola parte per la vendita.
Tre sono le etichette, il Patainos Assyrtico, un bianco limpido dal colore paglierino. Il profumo è intenso e minerale mentre gli aromi di limone, salvia, pera e pesca inebriano i sentori di pietra, iodio e crosta di pane. In bocca è frizzante e fresco con un finale salato e fruttato.
Il Patainos Mavrothiriko la seconda etichetta, è color granato inteso. Si apre con sentori fruttati, speziati e floreali di rosa, mirtillo, rosmarino ed arancia. Appena spalmato sul palato si trasforma con aromi di pepe nero e verde. E’ equilibrato con una una buona mineralità e fragranze ai frutti rossi con sensazioni iodate grazie alla sua vinificazione in riva al mare.
L’ultima proposta è l’Orange Assyrtyco. Un vino limpido dal colore arancione scuro. Il profumo è intenso e dolce con fragranze di agrumi, pepe, spezie, cuoio, tabacco ed arancia caramellata. Al palato è corposo, l’acidità ed il grasso si equilibrano per terminare con un sentore vellutato ma amaro e salato con una sapidità perfetta per essere accompagnato con del cibo ma anche da solo.
Se durante le vostre vacanze in Grecia 2025 sarete a Patmos, non perdete questa ghiotta occasione, andate a visitare l’azienda e fermatevi a gustare il suo prezioso nettare.
Patoinos – Terre de l’Apocalypse
Vagia Patmos
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