La Chora non è altro che l’antico capoluogo di Kalymnos. La troviamo a circa tre chilometri da Pothia anche se di fatto sono una l’allungamento dell’altra.
Costruita appositamente in una valle lontana dal mare per far si che gli abitanti potessero avere il tempo di organizzarsi durante gli attacchi dei pirati e dei vari usurpatori delle epoche antiche, rimase abitata fino al 1812 quando cessò il pericolo delle incursioni piratesche per spostarsi e dare vita all’attuale Pothia.
Di rilievo il castello di Chora chiamato anche Grande Castello o Paleochora una tra le attrazioni principali di Kalymnos. Al di spora di un ripido massiccio montuoso ad un’altezza di 255 metri sopra al livello del mare dove la visibilità era a 360 gradi, venne iniziato nel XI secolo dai Bizantini per contrastare il minaccioso Tzachas l’emiro di Smirne che fece irruzione nelle isole dell’Egeo orientale. Possenti mura circondavano tutta l’area per 30.000 metri quadrati e poteva ospitare fino a 1500 abitanti. Tuttavia l’attività umana dell’area risale al periodo preistorico. Nel 1495 con l’arrivo dei Cavalieri di San Giovanni che dominarono tutto il Dodecanneso dal 1309 al 1522, venne ampliato ed assunse l’attuale forma. A seguito del violento terremoto del 1492 il Gran Maestro Pierre D’Aubusson decise di rafforzarlo ulteriormente ed infine agli inizi del XVI secolo venne costruita al centro della parete ad est una torre poligonale per le armi da fuoco.
Al suo interno si trovano le abitazione degli abitanti dalla pianta rettangolare una attaccata all’altra per questioni di spazio con dei camini per la preparazione dei cibi e delle vasche per raccogliere l’acqua piovana , due grandi cisterne comuni, due frantoi in pietra per la spremitura delle olive e per le necessità quotidiane e ben dieci chiese conservate egregiamente dove si possono osservare pitture murali risalenti al XV e XVI secolo. All’esterno proprio nel mezzo della mura in direzione ovest delle torri cannoniere.
Oltre al Grande Castello, nella Chora si trova anche il Castello di Chrisocheria. In un punto strategico che permetteva ai Calimni di monitorare sia Pothia che la Chora, venne edificato sempre nel periodo dei Cavalieri di San Giovanni come residenza del governatore delle isole di Kalymnos, Kos, Leros e Nisyros. Al suo interno qualche edificio ancora in modeste condizioni, un deposito di minerali e due chiese una dedicata a San Giorgio ed una quella più antica dedicata alla Madonna. Venne abbandonato nel XV secolo in quanto troppo piccolo per proteggere tutta la popolazione in caso di attacco. Nei pressi i tre mulini a vento in pietra segno identificativo di Kalymnos costruiti al di sopra della collina e visibili dal porto.
Da non perdere la prima metropoli di Kalymnos, la chiesa di Panagia Haritomeni che ospita uno sfarzoso tempio dorato, oltre alla chiesa di Cristo di Gerusalemme antico protettore dell’isola eretta sulle rovine di un tempio dedicato ad Apollo Diliou e per finire, la chiesa di Agia Sofia edificata anch’essa con i resti delle rovine del tempio di Delio Apollo.
Un susseguirsi di reperti archeologici che determinano la forte l’identità dell’isola di Kalymnos dove fare un tuffo nel passato e godere di panorami infiniti, solo per questo merita di essere inserita nella lista delle cose da fare e da vedere a Kalymnos.
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