L’isola di Sikinos o chiamata anche Sicandro in italiano, la troviamo nelle meravigliose Isole Cicladi tra l’Isola di Ios e l’Isola di Folegandros. Una parte di Grecia quasi sconosciuta, dal paesaggio brullo ma dal sapore estremamente autentico.
Grande neanche cinquanta chilometri quadrati, l’isola di Sikinos è perfetta per chi cerca una vacanza in Grecia a base di tranquillità, pace ed esplorazione. Addormentata nei mesi invernali come una perfetta Cenerentola si sveglia appena il caldo sole ellenico inizia a baciare le Isole Greche diventando cosi’ una meta un po’ di nicchia in quanto raggiungerla è a volte un po’ impegnativo. La sua popolazione conta solo 260 abitanti fissi per tutto l’anno ed ha solo tre centri importanti, il porto Alopronia, la Chora e Kastro. Il resto natura al suo stato originario con tante piccole e caratteristiche chiese (se ne contano circa una sessantina su tutta l’isola).
Una vera isola greca come quelle che si vedono nei vecchi film dove il tempo passa lento e con il suo spontaneo correre dell’orologio, dove non troverete mai folle di turisti ma solo silenzio ed un ambiente davvero brullo ed affascinante. Qui si riesce ancora ad avere piacevoli chiacchierate con i locali che vi racconteranno storie da lasciarvi incantati e che faranno galoppare la vostra fantasia come in un libro di Emilio Salgari.
Il suo nome lo prende secondo la mitologia greca da Sikinos figlio di Thoanta Re di Lemno. Quando le donne di Lemnos uccisero tutti gli abitanti di sesso maschile per vendetta contro ai propri mariti che le abbandonarono per le donne della Tracia, Bacco ed Arianna che vivevano a Naxos decisero di salvare Sikinos nascondendolo dentro ad un’urna di legno gettandola in mare. L’urna vagò per l’Egeo fermandosi sulle rive dell’isola di Sikinos dove i pescatori la raccolsero e salvarono il bambino. Altre fonti invece più’ concrete, dicono che prese il nome dalla grande quantità di fichi (in greco Siko) che erano presenti sull’isola. Era usato anche il nome Oinoi che in greco antico significa vini per i tanti vigneti che una volta esistevano sul territorio.
I primi abitanti di Sikinos furono i Micenei seguiti a loro volta dai Dori e dagli Ioni. Nel V secolo a.C fu sotto il domino Ateniese per poi essere ceduta ai Macedoni. Anche i veneziani nella loro grande espansione si fermarono a Sikinos e nel 1207 divenne parte del Ducato di Naxos sotto il potere di Marco Sanudo. Infine come in tutta la Grecia, arrivò l’usurpatore turco che la domino’ dal 1531 fino al 1821.
L’isola di Sikinos è frequentata soprattutto dagli amanti del trekking e delle camminate in quanto visto le sue ridotte dimensioni si presta benissimo all’esplorazione a piedi che è sempre il modo migliore per ammirare panorami e scoprire angoli nascosti tra chiese dell’epoca bizantina, mulini a vento ed antichi borghi. Si ha la possibilità di scegliere tra tanti percorsi tutti ben segnati che principalmente partono dalla Chora e con distanze che vanno da un chilometro fino a quindici quindi adatti a chiunque. Potrete trovare la cartina con tutte le varie tappe al porto nella biglietteria.
Tutto si sviluppa intorno ad Alopronia ed alla Chora, qui si trova un po’ di vita per il resto solo desertiche zone con una vista sull’Egeo da fare impallidire chiunque. Cominciamo con Alopronia praticamente il porto dove si approda arrivando a Sikinos il centro più’ turistico di tutta l’isola. Qui si trova qualche alloggio, qualche taverna un supermercato e tre noleggiatori.
Proseguendo si arriva alla Chora abbarbicata in alto sulle montagne a circa tre chilometri dal porto. Il classico villaggio stile presepe con dedali stretti tra case in pietra dal tipico stile greco bianche con le finestre blu tutte perfettamente ordinate ed immacolate. Un paio di ristorantini, due negozi e qualche bar dove fermarsi per un caffè od una fresca bibita. In realtà la Chora è formata da due insediamenti, uno è appunto Chora od Horio, l’altro è Kastro.
Kastro è un insediamento costruito ai margini della collina fortificato e risalente al XV secolo. Una parte è ancora abitata e si possono trovare delle taverne veramente speciali per gustare le prelibatezze locali e della cucina greca. La zona invece abbandonata è selvaggia ed incontaminata con l’antico castello e chiese bizantine. Dalla fortezza si possono ancora vedere i pertugi da dove gli abitanti buttavano l’olio bollente per scoraggiare i predoni.
Il monastero di Zoodochos Pigi proprio sopra alla Chora raggiungibile con una bella passeggiata dalle scale che partono da Kastro volendo. La vista sull’isola e sul Mare e da lasciare senza fiato, si riesce a scorgere anche l’isola di Folegandros. Costruito nel XV secolo è dedicato alla Vergine Maria. In passato era uno dei rifugi dei residenti durante gli attacchi dei pirati, ad oggi c’è rimasta una sola monaca che sarà sempre ben felice di farvi visitare e spiegarvi alcune zone del monastero.
Se volete raggiungerlo in macchina, si riesce ad arrivare fino ad un parcheggio appena sotto per poi proseguire a piedi con un panorama dove cielo e mare sembrano essere un tutt’uno. Se poi ci andate al momento del tramonto… bhe lasciamo a voi le conclusioni.
Monì Episkopi il reperto più’ celebre dell’isola. Un antico mausoleo romano del III secolo d.C, trasformato poi in chiesa cristiana nel 17 secolo con la forma di un castello Una facciata decorata con due colonne ed architravi scolpite che nascondono i tempi passati quando di sicuro aveva altre funzioni. Finora non si è ancora capito bene cosa siano le vecchie rovine sotto alla chiesa, si ipotizza fosse un tempio dedicato al Dio Apollo visto la presenza di una anfiteatro nelle vicinanze dei resti.
Sikinos è nota per la sua produzione di vino, una antica tradizione che si perde nel tempo. Non perdetevi la cantina Manalis che si trova appena dopo alla Chora sulla destra. Un panorama sulle terrazze coltivate a vigneti dove assistere ad uno spettacolare tramonto con un buon bicchiere di vivo autoctono e con la possibilità di restare anche per la cena. Una tappa da mettere assolutamente tra le cose da fare a Sikinos.
Come tutte le Isole Greche anche Sikinos ha la sua parte di spiagge dove passare tranquille e rilassanti ore di ozio. Iniziamo con la spiaggia di Agios Georgios a sud est, in una baietta riparata dai venti con un arenile di fitta sabbia dorata, acque calme e cristalline ed un fondale che scende piano piano perfetto per le famiglie con bambini. Alcuni alberi offrono ombra naturale durante le ore più’ calde. Una piccola taverna di pesce per qualcosa di sfizioso da mangiare e da bere. La si può raggiungere o via terra oppure via mare con i tradizionali caicchi che partono da Alopronia.
Le altre sono la spiaggia di Agios Nikolaos, la spiaggia di Katergo e la spiaggia di Dialiskari anche lei a nord est con un litorale di sabbia bianca, un mare da urlo ed alberi alle spalle per un po’ di ombra. Sono presenti anche qualche ombrellone e lettino molti pochi in realtà quindi chi prima arriva meglio alloggia. Dialiskari si può’ raggiungere sia a piedi attraverso un sentiero che parte da Alopronia oppure in barca.
L’unico modo è via mare e forse anche per questo non è sulle rotte del turismo di massa, qui’ bisogna veramente avere voglia di venirci e scoprirla.
Dal Pireo ci vogliono dalle 8 alle 10 ore dipende dalle stagioni e dalle corse.
Da Santorini in un’ora ed un quarto ci si arriva, da Folegandros in quaranta minuti.
Considerato che la meta non è cosi’ battuta informatevi bene sugli orari al fine di organizzare al meglio la vostra visita.
Una tappa insolita ma decisamente vera e pura da mettere tra le Isole Cicaldi da vedere almeno una volta nella vita.
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