Skopelos ha una importante storia fatta di domini veneziani che per tre secoli furono sull'isola, colonizzata poi dai Cretesi ed infine esilio per i bizantini. Le sue origini sono antichissime ed il suo nome era Peparithos che nella mitologia greca era il fratello di Stafylos figlio di Dioniso ed Arianna, primo abitante di Skopelos.
Come in tutte le Isole Greche che erano soggette alle incursioni dei pirati e dai vari usurpatori di turno, anche Skopelos ha un bellissimo castello. Si trova nella parte alta della città verso sud oltre che coprire la zona est proprio vicino alla Chiesa Dell'Annunciazione, ed abbarbicato sopra ad una roccia, posizione strategica per avvistare i visitatori indesiderati.
Diciamo che già esisteva una fortezza edificata dai bizantini a forma triangolare che comprendeva anche tutti gli edifici dell'insediamento della Chora. A sua volta la cinta bizantina sostituì l'antico recinto per poi essere modificata ed implementata durante il dominio veneziano nel XIII secolo. Nel primo medioevo le cittadelle di Panormos e Selinos vennero abbandonate tranne Peparithos (il vecchio nome della Chora) che resto' dove ad oggi la troviamo.
Il castello veneziano di Aghii Panto, era formato in origine da edifici in pietra calcarea recuperata dalle cave a nord della città dall'isola di Ai Giannis mentre le mura erano di mattoni di fango con costruzioni di legno. Con l'avvento dei veneziani, la cintura attorno alla cittadina venne ingrandita con uno spessore di 0,80 metri in pietra arenaria ed issate torri quadrate per difendere la porta centrale. Sul lato orientale sono conservate ancora in buone condizioni i merli. Una seconda cinta muraria seguiva il perimetro in verticale dal castello fino al mare per proteggere le abitazioni della città. L'unico punto debole della fortezza diventata cosi' inespugnabile era la mancanza di acqua motivo per cui nel 1276 durante l'assedio del cavaliere Licario, dovette cedere e sottomettersi.
Diciamo che a livello di reperti archeologici ai giorni nostri non è che sia rimasto un gran che, di sicuro è affascinante farsi una scarpinata attraverso le scale nella montagna per rendersi anche un po conto di come fosse la vita durante quelle epoche. Tuttavia il motivo principale per cui si decide di intraprendere un cammino del genere è sopratutto per la vista. Da qui l'orizzonte fatto di un mare dalle mille sfumature dell'azzurro e le isole intorno dell'arcipelago valgono la fatica per arrivarci. Al tramonto poi lo spettacolo diventa ancora più bello quando cielo e mare si tingono di caldi colori che scioglierebbero anche il cuore più algido.
Due sono le alternative. Per i più comodi avendo un mezzo proprio che sia scooter od auto, basta seguire la strada ed i cartelli stradali della capitale.
Per chi invece è più intraprendente ed ama le sfide a piedi., una camminata tosta dal sentiero che parte da Panagitsa Pyrgos salendo e salendo. Arriverete probabilmente stanchi ma cio' che vi attende è di gran lunga superiore. Ricordatevi se la farete durante le ore più calde, acqua e magari un cappellino per proteggervi dal sole.
Ecco un'altra tappa da inserire tra le cose da vedere a Skopelos magari abbinandoci un giro per la vivace e particolare Chora.
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