La Foresta di Palme di Vai, la troviamo nella parte nord est dell’isola di Creta quasi sulla punta estrema orientale a circa venti chilometri dalla cittadina di Sitia.

Considerata la Foresta di palme più grande d’Europa, è una zona protetta e fa parte delle 19 aree boschive preservate più importanti dell’isola. Le altre per citarne qualcuna si trovano a Preveli, Agios Nikolaos, nelle gole di Martsalo, sulla catena montuosa di Asterousia e sulla costa sud di Heraklio. Il palmeto di Vai inoltre è incluso nel geo parco di Sitia un mosaico di habitat ed ecosistemi in maggioranza arbustivi che vanno da erbe aromatiche rare, fiori come la ginestra, la rosa canina, garofani selvatici e molte specie di orchidee, ed ancora esemplari animali come il falco pellegrino, l’aquila reale od il gipeto, rettili non velenosi per l’uomo, la tartaruga del Caspio l’unica specie di tartaruga acquatica di Creta che può essere osservata nei ruscelli ed infine le tartarughe caretta caretta che nidificano sulla spiaggia di Vai.

Una superficie di 20 ettari che si estende per due chilometri arrivando fino al mare dove si trova la scenografica spiaggia di Vai. Ospita circa cinque mila piante di palma facenti parte di una rara specie endemica cretese la Phoenix Theophrasti già presente in epoca minoica. Al suo interno una sorgente che nutre un piccolo ruscello e verso la spiaggia dolci dune di sabbia che favoriscono la crescita delle piante.

E’ completamente recintata in quanto proprietà privata del vicino Monastero di Toplou risalente al XVI secolo interessante tappa se siete in visita alla spiaggia od alla foresta, perché conserva una bellissima e ricca collezione di icone bizantine. Potrete inoltre portarvi a casa qualche prodotto locale dei monaci come olio, formaggi e vino.

Il suo nome Vai arriva dal dialetto locale che chiamano le palme Vagies o Vagia. Varie leggende popolari attribuiscono la nascita della foresta, c’è chi afferma che furono i fenici, chi i pirati saraceni e chi gli egizi quando arrivarono a Creta in difesa del porto di Itanos che era una importante tappa sulle vie commerciali per spugne porpora e vetro tra Occidente ed il vicino Medio Oriente in continua lotta con le altre città di Creta come ad esempio la città di Ierpetra. Il fattore comune della sua provenienza sarebbero i semi dei datteri lasciati dai vari mercanti che sostarono nella zona che trovarono terreno fertile per la prolificazione cominciarono a riprodursi dando vita alla bellissima foresta che possiamo vedere ai giorni nostri. A differenza pero’ dalle altre specie, la palma Phoenix Theophrasti non produce frutti commestibili.

Per molti anni la zona è rimasta interdetta al pubblico perché presa d’assalto ed in grave pericolo per il poco rispetto della natura da parte dell’uomo e dopo essere stata inserita nel progetto Natura 2000 è diventata quindi area protetta. Riaperta ma con un rigido regolamento per l’accesso che vieta il pernottamento, l’accensione di fuochi ed in picnic e resta comunque sempre valida la regola che non bisogna lasciare rifiuti e portarsi a casa souvenir.

Ai giorni nostri tuttavia un altro preoccupante pericolo incombe sulla Foresta di Palme di Vai ed è l’invasione del coleottero di origine africana conosciuto come il punteruolo rosso. Fortunatamente la specie di palma cretese ha dimostrato una grande resistenza e non ha subito danni, a differenza da altre arecaceae che sono state colpite facendo temere cosi’ il contagio.

Molto semplice, bisogna arrivare alla spiaggia di Vai. Ci vuole un mezzo proprio che potrete lasciare nel parcheggio e con una passeggiata di dieci minuti si arriva al palmeto. Da Sitia ci sono anche autobus giornalieri che portano alla spiaggia. Molte agenzie turistiche comunque organizzano escursioni alla foresta, potrebbe essere una valida alterntiva.

Una combinazione di natura e spiaggia da lasciare senza fiato, un paesaggio esotico che vi rimarrà nel cuore per sempre dove potrete rilassarvi sulla soffice sabbia bianca, oppure fare una passeggiata all’interno del palmeto. Di sicuro da inserire nelle cose da vedere a Creta