Per il popolo Greco, il 25 Marzo è un giorno importantissimo e meritevole di essere festeggiato ed omaggiato fino a che il mondo deciderà di esistere. E’ una giornata di festa nazionale ricca di patriottismo dove ogni Greco ricorda con ardore e fierezza le sue origini e la sua forza di volontà di essere un uomo libero.
In questa data nel 1821 (non poi cosi’ tanto lontana, quest’anno si celebrano i 200 anni) fu’ l”inizio della guerra per l’indipendenza dagli ottomani che per quattro secoli occuparono il territorio Greco rendendo la popolazione schiava e sottomessa ad un regime ed una cultura opposta rispetto al pensiero ellenico.
Bandiere bianche ed azzurre che simboleggiano il motto della rivoluzione “Libertà o Morte” (“Ελευθερία ή θάνατος” – Eleftherìa i Thànatos) vengono esposte in ogni angolo ed in ogni casa, sfilate delle forze dell’ordine e di gente in abiti antichi, musicisti che innalzano inni scritti in onore di questa giornata storica cosi’ importante anche dal punto di vista religioso che commemora l’Annunciazione della Vergine Maria da parte dell’Arcangelo Gabriele. In ogni parte della Grecia vengono organizzate sagre ed il profumo del cibo inonda l’aria misto al sapore dello spirito fiero ed alla tenacia di non farsi soggiogare da nessuno che solo un greco ha il potere di avere.
Ma approfondiamo di più questo straordinario evento fonte di orgoglio ed esempio per una vita migliore ed equa nei confronti della Grecia. Partiamo dall’inizio, dal 1453 quando dopo la caduta di Costantinopoli, l’impero Ottomano comincia la sua conquista nel territorio ellenico facendo cadere nel 1456 Atene capitale culturale, per poi proseguire verso il Peloponneso e Tresibonda costringendo la popolazione a rifugiarsi sulle montagne dando vita cosi’ alle truppe partigiane (in greco venivano chiamati Clefti che significa letteralmente ladri) che con azioni veloci puntavano a disturbare la stabilità del dominio ottomano. Per contrastarli, i turchi assoldarono i Rumeni chiamati Armatoli che invece si allearono con i Greci rinforzando sempre di più’ la falange rivoluzionaria.
La voglia di libertà ed indipendenza tuttavia non nasce propriamente sul territorio Greco, ma per volere degli emigrati in Europa. Nel 1814 ad Odessa nasce la Filiki Eteria una organizzazione segreta con a capo Alexandros Ypsilianti nipote del principe di Moldavia nonché massone. Le prime vere e proprie rappresaglie iniziano nel 1821 espandendosi poi per tutta la Grecia Continentale. Uomo di spicco e promotore della rivoluzione fu l’arcivescovo di Patrasso Germanos sostenuto dai Clefti e degli Amatoli guidati da Theodoros Kolokotronis l’anima e comandante della rivoluzione greca. Gli ottomani pero’ risposero prepotentemente alle prime avvisaglie compiendo atti terribili come nell’isola di Chio dove nel 1822 tutta la popolazione venne trucidata mentre a Costantinopoli vennero impiccati il Patriarca Gregorio V e il suo predecessore Cirillo IV.
Questi avvenimenti pero’ non fecero altre che alimentare sempre di più la voglia di riscattare la propria libertà e tanti personaggi di spicco Europei decisero di unirsi ai rivoluzionari guidati da Kolokontronis nel Peloponneso e da Markos Botsaris a Missolungi. Nel frattempo grandi potenze come Francia, Inghilterra e Russia si alleano alla Grecia annientando la flotta turca a Navarino nel 1827 anno in cui Giovanni Capodistria prende la presidenza. Nel 1830 finalmente la Grecia raggiunge la sua tanto agognata indipendenza.
Bisogna dire che la dominazione ottomana fu molto pesante per i greci, i turchi proibivano l’uso della lingua, la professione della religione e l’insegnamento della lettura ellenica, ma nonostante tali veti, la cultura è sopravvissuta grazie anche al clero ortodosso che continuò a tramandare gli usi, i costumi e le tradizioni in scuole nascoste e segrete come quella che potrete vedere nel bellissimo fiordo sull’isola di Kalymnos a Vathy dove dal mare si scorge una caverna celata da un albero nella quale i monaci istruivano i bambini per continuare la cultura greca. Un altro trucco degli ottomani per estinguere il patrimonio intellettuale greco, fu quello di favorire l’immigrazione di popoli turchi nella regione della Tracia un tempo territorio ellenico facendo diventare sempre più’ una minoranza la popolazione di origine greca. Tutti i loro sforzi risultarono comunque vani perché la Grecia alla fine dopo tanti sacrifici e grazie a uomini coraggiosi e che credevano nei loro ideali riuscì a liberarsi dal suo invadente oppressore.
Come accennavo sopra, il 25 marzo è importante anche sotto il punto di vista religioso. Proprio in questo giorno, avviene il concepimento verginale di Maria per opera dello Spirito Santo che esattamente dopo 9 mesi il 25 di Dicembre dà alla luce Gesù’ colui che salverà il popolo dai peccati.
E come vuole la spirito greco bisogna festeggiare! A tale proposito la tradizione vuole che in questa giornata sia preparato il baccalà fritto con una salsa all’aglio. In teoria essendo in periodo di Quaresima bisognerebbe rispettare il digiuno ma davanti ad un evento cosi’ maestoso, la religione Ortodossa è disposta a chiudere un occhio ma solo per questo giorno. Il motivo per cui sia il baccalà la pietanza destinata alla consacrazione dell’evento è molto semplice, nei tempi antichi sulla terra ferma il pesce fresco era molto costoso di conseguenza si scelse il baccalà perché economico e soprattutto perché era possibile conservarlo per lungo tempo sotto sale quindi pronto in qualsiasi momento.
Non so voi ma a me la Grecia ogni giorno mi stupisce e mi fa scoprire cose che mi affascinano ogni volta in maniera diversa, oltre che ad essere uno scrigno senza fondo di tradizioni, leggende, miti e che mi fanno venire sempre più’ voglia di tornarci per carpire una curiosità in più’ e conoscere meglio questa splendida e poliedrica terra.
Contattaci
Compila il form e ti ricontatteremo quanto prima con un preventivo gratuito