Cefalonia

La storia della Divisione Acqui Cefalonia

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Cefalonia oltre ad essere un'isola stupenda sotto tutti i punti di visti รจ anche ricordata per il tremendo eccidio della Divisione Acqui una guarnigione italiana presente sul territorio durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1940 Mussolini decise di invadere la Grecia per avere influenza sui Balcani ma con pessimi risultati in quanto l'esercito greco sicuramente piรน caparbio e con un'ottima conoscenza della sua terra respinse in Albania l'esercito italiano. Nel 1941 tuttavia, le truppe tedesche ebbero il sopravvento sopra ai Greci costringendoli cosi' alla resa e sottoporsi all'occupazione italo-tedesca.

Tale compito venne affidato al generale Antonio Gandin che con il 18ยฐ reggimento fanteria da montagna prese il presidio a Corfรน e con la maggior parte della divisione a Cefalonia con un totale di 12000 uomini divisi tra vari corpi d'armata.

Lo scopo dell'insediamento era quello di controllare gli accessi a Patrasso, al Golfo di Corinto ed a tutti i punti strategici per entrare in Grecia.

Il personale della Regia Marina era dislocato a Paliki con batterie di artiglieria, antinavi ed intorno a tutta la costa. La Acqui era formata da personale inesperto e per lo piรน' da soldati richiamati al dovere che non combatteva da anni.

Fino al 1943 la convivenza tra soldati italiani e soldati tedeschi era molto tranquilla fino al famoso 8 Settembre quando il comandante Badoglio firmo' l'armistizio con l'Inghilterra e l'America facendo quindi cadere l'alleanza Italo-Tedesca.

Gli italiani furono molto felici di questa tregua pensando che la guerra fosse giunta quasi alla fine ma l'atto ostile da parte tedesca di puntare un cannone contro il dragamine Patrizia costrinse il generale in carica Vecchiarelli ad informare Gandin dell'accaduto per prendere immediatamente le precauzioni del caso in quanto il comportamento tedesco era un palese inizio di disarmo forzato nei confronti degli italiani.

Venne immediatamente spostato ad Argostoli il 17ยฐ battaglione insieme a tre batterie del 33ยฐ reggimento a scopo di proteggere il quartier generale italiano, oltre che una compagnia di fanteria per presidiare il bivio di Kardakata zona strategica sopra alle due alture che dominavano le coste ad est di Cefalonia. Alle 5 del mattino del 9 Settembre vari plotoni tedeschi di Lixouri cercarono di passare ma i soldati italiani gli puntarono contro le armi impedendogli di procedere e costringendoli a tornare indietro. Alle 10.00 del mattino pero' da parte del comando di Atene arriva l'ordine di consegnare le armi collettive e tutte le artiglierie ai tedeschi.

Nel dispiegamento della divisione Acqui, gli ufficiali non si trovarono tutti d'accordo su tale decisione in quanto diversi erano i pensieri, alcuni erano nettamente anti-tedeschi, altri pro-tedeschi.Ad aumentare i dubbi inoltre la resistenza greca tramite volantini dove si esortavano gli italiani a combattere contro i tedeschi con la promessa di un supporto da parte degli Ellenici che non venne poi mantenuta. Nel frattempo vengono uccisi due ufficiali ed il Colonnello Ottalevi, giustiziati dai germanici per aver contrastato l'ordine di cedere le armi volontariamente. Entrambe le parti erano confuse, il Generale Gandin aspettava un chiarimento con istruzioni dal Comando Supremo e possibili rinforzi cosa che non avvenne, ed il generale tedesco Barge che cercava di ottenere il disarmo senza spargimento di sangue ma, purtroppo, dopo un telegramma dello Heeresgruppe cominciarono a fucilare chi non voleva consegnare le armi.

L'11 Settembre i tedeschi mandarono un ultimatum in nove punti chiedendo il disarmo totale della divisione con la relativa consegna delle armi ad Argostoli entro il 12 Settembre alle 18.00 con la minaccia di interventi drastici contro chi rifiutava alla โ€œresaโ€. La risposta di Gandin fu quella di essere nell'impossibilitร  di fare quanto richiesto nei tempi specificati. L'intera guarnigione Acqui venuti a conoscenza di tale imposizione decisero di rifiutare l'ultimatum organizzandosi insieme ai partigiani greci dell'Elas per un piano contro i tedeschi.

Il 13 Settembre alle 6 del mattino i tedeschi bombardano i piroscafi italiani partiti da Patrasso e due motozzattere piene di uomini e mezzi cercarono di attraccare alla banchina vicino al comando della divisione germanica. Il generale Apollonia allora diede l'ordine di colpire le due navi affondandone una. La seconda scampata al pericolo approdรฒ e Barghe contattรฒ il quartier generale della Acqui per il cessate il fuoco da entrambe le parti e promettendo l'imbarco per l'Italia per i soldati presenti a Onocefalo. Ovviamente era tutta una menzogna in quanto il piano di Hitler era ben differente. Nel frattempo i tedeschi cercano di ammainare la bandiera italiana ad Arrostatoli cosa che non riuscirono a completare in quanto i soldati della Acqui li disarmarono ed issarono di nuovo il tricolore.

Il giorno successivo, Gandino informa i tedeschi che dopo un โ€œreferendumโ€ tra le forze italiane era giunto alla conclusione di porre poca fiducia nelle promesse di rimpatrio e che la divisione preferiva combattere piuttosto che arrendersi. Purtroppo alla divisione non era ancora stato ufficialmente comunicato che si sarebbero ritrovati soli in questa impresa in quanto per ragioni politiche nessun aiuto sarebbe stato inviato.

Il 15 Settembre i tedeschi fecero arrivare nuove truppe sotto il comando del Maggiore Harald Von Hireschfeld e con la decisione di Gandin di abbandonare le alture del centro dell'isola, gli italiani si trovarono in grande difficoltร . Per un'intera settimana gli scontri furono durissimi fino a quando alcune batterie da campagna furono abbandonate in quanto terminate le munizioni.

Il 22 Settembre Gandin si arrende facendo sventolare la tovaglia bianca dove solitamente i comandanti mangiavano issandola sul balcone del comando tattitco.

Hitler indignato per la resistenza italiana, nonostante la resa ordino' che tutti i soldati italiani fossero considerati traditori e che dovevano essere fucilati indistintamente. Cominciarono cosi' i rastrellamenti in tutta l'isola con la conseguenza dell'uccisione dei soldati. Famosa รจ diventata una villa chiamata la Casa Rossa dove 129 ufficiali furono giustiziati. Le cifre di questo eccidio sono spaventose, si parla di circa 7000 soldati e circa 2000 morti in mare. I tedeschi cercarono di insabbiare l'atrocitร  bruciando le salme e buttando i resti nello Ionio.

Un episodio storico terribile, che ancora ad oggi non ha avuto la meritata giustizia ma che Cefalonia ha voluto onorare con un Memoriale dedicato alla Divisione Acqui nella parte sud ovest dell'isola sulla collina di San Teodoro.

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