Ed eccoci all'isola di Patmos una meta straordinaria! Si trova nell'Arcipelago del Dodecanneso a nord est sotto all'isola di Icaria e vicina all'isola di Lipsi ed alla piccola ma meravigliosa isola di Fourni.

La sua fama la deve al fatto che proprio qui' visse e scrisse l'Apocalisse l'ultimo libro nel Nuovo Testamento San Giovanni Evangelista. Un luogo mistico e di grande importanza religiosa che attira milioni di pellegrini da tutte le parti del mondo. Viene anche chiamata “La Gerusalemme dell'Egeo” in quanto simbolo di cristianità.

Patmos è un'isola ancora selvaggia dove la natura riesce a fare il suo corso indisturbata nonostante la miriade di visitatori che riceve tutto l'anno, dove tutto scorre senza guardare le lancette dell'orologio e dove tutto ha un sapore mistico, dalla pesante impronta religiosa e misterioso.

Si estende per 35 chilometri quadrati piccolina possiamo dire ed è fatta tutta da strade che salgono attraverso dolci pendii per poi scendere verso la costa che regala spiagge selvagge ed originali dove trascorrere giornate intere beneficiando degli effetti del mare. Di origine vulcanica è arida e spoglia, tre sono i blocchi rocciosi uniti tra loro da stretti canali. Verso sud si possono trovare piccole pianure dove vengono coltivate verdura e frutta. Il comune dominatore di Patmos resta sempre e comunque l'Egeo che la circonda come un tenero abbraccio donando litorali da favola.

Secondo la mitologia greca Patmos era nascosta sotto l'Egeo ed era visibile solo quando Selene la Dea della Luna le splendeva sopra. Artemide Dea della caccia e delle foreste, quando la vide se ne innamoro' perdutamente e desidero' di averla solo per lei. Chiese a Zeus ed agli Dei dell'Olimpo di farla riemergere dal mare, fantasia che venne accolta e grazie alla Dea oggi anche noi comuni mortali possiamo godere di tanta meraviglia.


Storia di Patmos

Fu abitata fin dai tempi antichi, si parla del IV e III secolo a.C come si evince dai resti delle cinte murarie di pietra nera che si possono vedere sull'altura del Kastro alla Chora sopra al porto. Fu colonizzata dai Dori e dagli Ioni per poi passare sotto ai romani che venne adibita come luogo di esilio di politici e luogo di residenza di notabili. Nel I secolo a.C era una fortezza di Mileto città costiera dell'Asia Minore (considerate che Patmos è molto vicina al Turchia come tutto il Dodecanneso) che aveva lo scopo di difendere l'accesso al porto. Nel 1088 Alessio Comneno imperatore bizantino cede l'isola ad il monaco Cristodoulou che fondo' il Monastero di San Giovanni. Dal XIII secolo in poi, godette della protezione della Serenissima che si installo' nel 1207 e per Patmos fu un periodo prospero dove le attività culturali e decorative presero piede abbellendo notevolmente il Monastero rendendolo lo splendore che ancora oggi si può' ammirare. Nel 1912 diventa italiana per poi ritornare alla Grecia come tutto il Dodecanneso dopo la seconda guerra mondiale.

Si sceglie di venire per una vacanza a Patmos per la sua disarmante tranquillità, qui niente feste pazze o party scatenati, si ci sono locali dove tirare l'alba ma tutto ha un sapore sofisticato e soft, per la sua cruda bellezza naturale fatta di insenature a volte difficili da raggiungere ma che regalano scorci da lasciare senza parole, per la misticità che vi invaderà appena scesi dal traghetto, un'energia difficile da spiegare a parole ma che vi entrerà nel corpo e nella mente senza neanche accorgervene, per il buon cibo, tanti sono i ristornati piuttosto che le tipiche taverne dove potrete gustare delizie della cucina greca e territoriale ed infine per le sue spiagge, belle, integre e tutte da scoprire.

Da non perdere la Grotta dell'Apocalisse un'esperienza che potrebbe anche segnarvi nel profondo. Si trova appena sotto alla Chora capitale di Patmos ed è ancora perfettamente conservata . Uno dei templi primordiali della religione cristiana dove San Giovanni visse e seguendo la voce di Dio scrisse il famoso testo. Quaranta scalini a quattro metri di profondità bisogna fare per arrivare in una grande stanza con al centro una iconostasi e sulla destra il punto dove il Santo si sedeva ed appoggiava la testa, mentre in alto si vede la spaccatura in tre parti rappresentanti la Santissima Trinità dove la voce divina parlava. Da brividi credeteci!

Hora o Chora è la capitale dell'isola e si trova a quattro chilometri da Skala dove si approda via mare. Dal sapore bizantino è riconosciuta dell'Unesco come città storica. Un vero e proprio labirinto di case di pietra o tinteggiati di un bianco accecante dove non sarà difficile perdersi, con un silenzio quasi terrificante soprattutto di sera dove aspettarsi lo spettro di un cavaliere o di un monaco da un momento all'altro, per poi ritrovarsi in minuscole piazze gremite di persone ed ancora girare l'angolo e trovare di nuovo il nulla. La circonda la Fortezza Medioevale con imponenti mura ed il maestoso Monastero di San Giovanni del 1088 costruito secondo la leggenda sopra ad un tempio dedicato alla Dea Artemide che conserva al suo interno una biblioteca storica con manoscritti di inestimabile valore.

Skala il porto di Patmos, ridente cittadina con un susseguirsi di viuzze dove trovare deliziosi negozietti di orafi ed il souvenir perfetto, oltre a tante tipiche taverne dove sedersi e riempirsi la pancia di specialità locali, per poi finire la serata in uno dei localini sul lungomare e sorseggiare un esotico cocktail prima di andare a nanna ed iniziare una nuova giornata di avventure.

Spostiamoci dunque nella zona di Kampos diviso in due parti, la zona alta con una graziosa chiesetta e due caffetterie (sono proprio due di numero), e la zona bassa dove c'è la spiaggia che occupa tutta la baia dove i locali amano riunirsi alla domenica per una giornata di mare. Alle spalle taverne con i tavoli sotto gli alberi e dove potrete dimenticarvi le ciabatte e pranzare o cenare con i piedini nella sabbia.

Verso sud si arriva a Grikos un tempo semplice villaggio che negli ultimi anni sta avendo una crescita esponenziale con lussuosi alberghi e vecchie case ristrutturate in stile moderno. Un litorale per la maggior parte libero con provvidenziali alberi di tamerici dove stendere il proprio asciugamano ed addormentarsi con il rumore delle onde del mare.

Patmos un'isola tutta da scoprire che vi farà innamorare per la sua semplicità, della quale sentirete la mancanza e non potrete più' fare a meno di tornarci.

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